sabato 15 novembre 2008

SUCCESSO PER LA CAMPANIA AL MERANO WINE FESTIVAL

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Conclusa l’esclusiva kermesse eno gastronomica del Merano International Wine Festival, con il pieno riconoscimento della grande qualità del vino e dell’agroalimentare della Campania. Un trionfo iniziato con la serata di Gala nello splendido salone del Kourahus con il vino più antico Villa dei Misteri di Mastroberardino e lo spumante di aglianico di Feudi San Gregorio offerto ai 500 operatori, imprenditori ed esperti del vino, giornalisti internazionali che hanno potuto degustare la consueta mozzarella La Baronia, le mele annurche della cooperativa La Calenna, la stringata di Lombardo Berardino, ed i salumi di maiale nero casertano della Esperia Salumi.

“Un trionfo di gusto e antichità con un Festival dedicato a Pompei –commenta Helmuth Koecher, presidente della Gourmet’s International ed organizzatore dell’evento-, tutti noi abbiamo scoperto quanto oggi la Campania sia da considerare tra i territori protagonisti del vino in Italia, con il vitigno Aglianico che deve essere considerato a pieno titolo tra i migliori in Italia”, un riconoscimento avvenuto anche nei numeri con ben 24 aziende, rispetto alle 6 dello scorso anno, presenti nel Merano Wine Festival ed altre 27 nell’Arena Gourmet di Luigi Cremona e Lorenza Vitali.

“Abbiamo ricevuto il giusto riconoscimento per le nostre imprese che da anni stanno investendo nel vino e nel territorio –sottolinea Dante Stefano Del Vecchio, che ha curato la partecipazione delle aziende per i due eventi meranesi-. La Campania purtroppo è chiamata ad uno “sforzo doppio” per la promozione una indiscussa qualità contro i luoghi comuni e le semplificazioni dei media. La sfida del settore agroalimentare ci vede impegnati in una competizione tra territori regionali che, fin’ora, ha penalizzato la nostra immagine ma la qualità ed unicità delle produzioni della nostra terra ha pochi competitor”.

Apprezzamento per l’alta professionalità degli operatori presenti al Merano Wine Festival è venuto dal professore enologo Luigi Moio, per la prima volta presente alla fiera, “ho trovato un clima ideale per parlare di vino e di ciò che caratterizza la produzione vinicola, ad una platea di visitatori altamente compente e qualificata. Credo che manifestazioni come queste siano il luogo ideale per far conoscere e promuovere non solo i nostri vini ma la cultura in generale del vino”.

Soddisfazione anche per la Gourmet Arena con Luigi Cremona grande trascinatore in una lunga maratona gastronomica che ha visto sfilare 17 giovani e meno giovani chef da Heinz Beck a Filippo La Mantia, Fabio Barbaglini, Paolo Sari, Fabio Barbaglini.

Spazio anche agli chef della cucina Campana con Lino Scarallo di Palazzo Petrucci a Napoli, Angelo D’Amico del Regina Palace di Montesarchio, Lombardo Berardino di Terre di Conca, protagonisti di piatti della tradizione e della tipicità della cucina campana.

Espositori Kourhaus:

Feudi San Gregorio; Mastroberardino; Masseria Frattasi; Cantine Degli Astroni; Masseria Felicia; Vinosia; Quintodecimo; Cantine Manimurci; Fattoria La Rivota; Terredora; ; Grotte Del Sole; Giardini Arimei Dei Fratelli Muratori; Marisa Cuomo; Villa Matilde; Azienda Micillo; Olio D’oliva Marino; Delikatesse;Caseificio La Baronia;

Espositori Gourmet Arena:

Pasta La Leonessa, Podere San Domenico;Esperia Salumi;Sancta Petri S.A. Arl;;Castelmagno;Agr. Corte Normanna;Ciommiento 2000; La Provenzale Snc;Casa Barone;Az.Agr.;Cantine Tora;Torre A Oriente;; Az.Agricola Il Poggio;;Az.Agr.Gennaro Papa;Past.Artig.Romita Srl; Vigne Dei Malies; Coop.La Calenna;Vinanda Sarl, Gioi Salumi, La Baronia.

venerdì 14 novembre 2008

In edicola con il Mattino: La vendemmia 2008 in Campania


Oggi in edicola lo speciale del Mattino curato da Luciano Pignataro:


L'andamento della raccolta in regione e in Italia
Le mosse dell'assessorato e la partnership con il Gambero Rosso: parlano Andrea Cozzolino e Gigi Salerno
La vendemmia in Irpinia: fiano, aglianico e greco
La vendemmia a Caserta, Salerno, nel Sannio
La vendemmia sul Vesuvio, sui Campi Flegrei e nelle Isole
Il mercato, intervista a Piero Mastroberardino sulla riforma ocm
Intervista a Luigi Moio sulla ricerca. Dove e come studiare: università, Ais e Slow Food
Vitigno Italia cambia sede
Foto storiche, curiosità, novità

Articoli e interventi di
Francesco Aiello, Mario Amodio, Ugo Baldassarre, Giulia Cannada Bartoli, Ciro Cenatiempo, Federica De Vizia, Maristella Di Martino, Annibale Discepolo, Mauro Erro, Paolo Mainiero, Elisabetta Manganiello, Antonella Petitti, Monica Piscitelli, Pino Taormina, Piero Vistocco.
A cura di Luciano Pignataro

mercoledì 12 novembre 2008

Napoli, Vino e Cioccolato





11/11/2008

Napoli, Vino e Cioccolato

Via F.Giordani 48/50
Tel/fax.081.7618478
linaes@libero.it
Sempre aperto anche domenica mattina
ferie. Due settimane in agosto


Dalla finanza al vino e al cioccolato with love.
Nel 1997 Lina Esposito, oggi enotecaria napoletana di fama, tra le poche donne a fare questo mestiere in città, non avrebbe mai immaginato che la propria vita avrebbe avuto una svolta così dolce e gustosa.
Impiegata al Ministero delle Finanze a Milano, decide di chiudere con la vita da colletto bianco e rientrare a Napoli. La passione per la cucina e, in particolare la pasticceria, fa il resto. Lina decide di dare una veste professionale a queste sue passioni, comincia a studiare: corsi sui lievitati, di pasticceria, sul cioccolato e, alla fine, arriva anche il vino con gli studi da sommelier. Prima l’ ho studiato, mi dice Lina, poi ho cominciato a berlo.
Il punto vendita di via Francesco Giordani a Napoli, apre nel ’97 con il nome de I Coloniali che conserva fino al 2003 quando, grazie all’esperienza e alla specializzazione, cambia in Vino e Cioccolato.
Basta varcare l’ingresso per capire che Lina non ama improvvisazione e superficialità. Gli spazi di Via Giordani sono ormai angusti per una signora che ha fatto della ricerca di prodotto una mission professionale, condita da alcune doti d’inestimabile valore: umiltà, disponibilità e discrezione.
Vino e Cioccolato è una meta da non perdere per tutti: eno appassionati, gourmand, golosi, massaie, nonni e bambini. Il cioccolato la fa da padrone, per tutti i gusti, ma sempre di qualità top. Il bancone dei nudi di Venchi, Valrhona e Bernardi è uno spettacolo irresistibile. E poi La Molina, Guido Gobino, Domori, Stainer, Dolphin, i torroni di San Marco dei Cavoti e delle Langhe. Grande spazio ai prodotti per pasticceria d’alta gamma: fragranti nocciole di Giffoni Vallepiana, mandorle di Avola e di Bari, confetti di Sulmona e tutto il meglio per la decorazione dei dolci. Panorama goloso anche per gli amanti delle confetture: conserve naturali D’Alessandro dall’Abruzzo, Cavazza da Modena, i mieli di Brezzo dal Piemonte e le composte inglesi. Trionfo per biscotteria e prodotti da forno, tutto il meglio della produzione artigianale italiana, quella che usa le uova vere. E poi il tea Taylors of Harrogate, very british indeed, e tisane d’ogni specie.
Il fascino della bottega di coloniali d'un tempo al massimo della qualità. Anche la liquirizia trova il suo posto qui, in bella vista lo sfuso di Amarelli nei vari gusti e formati. E ancora caramelle, bon bon e cioccolatini di ogni gusto e forma da vendere a peso. Insomma l’atmosfera di un tempo in ogni dettaglio. I clienti si fermano anche solo per una chiacchiera, un consiglio o, una ricetta. Lina ha tempo per tutti, il fine serata è praticamente un happening.
Veniamo al vino. Circa 900 etichette, davvero per ogni richiesta e portafogli. Ottima selezione di vitigni autoctoni italiani, per la Campania pochi nomi sicuri che si vendono. Chiedo a Lina la ragione, mi risponde con la consapevolezza di chi gestisce un parco clienti significativo in città: “Questa nostra regione è bistrattata, faccio una fatica terribile per vendere i nostri bianchi docg, di falanghina quasi nessuno vuol sentirne parlare”. Per questo motivo, a partire da gennaio, il sabato mattina Lina lancerà degustazioni per i clienti per promuovere i vitigni nostrani, magari tentando abbinamenti con l’amato cioccolato. Sugli scaffali molto nord, Friuli, Trentino Alto Adige, Veneto ( Lina adora l’Amarone), ma anche Sicilia e Basilicata. Ottima offerta di vini francesi. Curata e molto articolata la proposta di spumanti e champagne, per non parlare di rhum e distillati, vini dolci e liquorosi, compagni ideali per il cioccolato. Questo è decisamente il luogo ideale per scegliere un regalo, con calma, magari assaggiando un delizioso nudo fondente. La clientela è abituale, affezionata, attirata dalla competenza e dal giusto rapporto prezzo-qualità. Molto interessante la proposta di regalistica aziendale personalizzata e con consegna a domicilio.

Lina è un vulcano di iniziative: in primis, i corsi sul cioccolato, spesso insieme a Gianni Borreca di Mondovino e Enzo Buttino, poi gli incontri di approccio al vino organizzati con Professione Vino, l’Associazione nata per diffondere la cultura conviviale del vino e le degustazioni in enoteca del sabato mattina.

Insomma una dolce certezza in città.

IL WINEBLOG DI LUCIANO PIGNATARO SUPERA IL MILIONE DI CONTATTI

Con grande piacere condivido la soddisfazione di Luciano Pignataro per i risultati che sta ottenendo con il sito www.lucianopignataro.it


Questo sito: oltre un milione di contatti, 5000 articoli

12/11/2008

Giro di boa a San Martino

L'11 dicembre ogni mosto diventa vino, ma noi speriamo di essere ancora uva, come l'aglianico di Paternopoli che viene raccolto proprio in questi giorni, l'ultimo zac zac della vendemmia 2008. Vi segnaliamo due numeretti nel nostro piccolo molto importanti: l'aver superato un milione di contatti e l'inserimento dell'articolo (post) numero 5000. Sono due indicatori, assieme ad altri, del buono stato di salute di questo sito, saldamente il primo sotto Roma e tra i primi in Italia nel Food & Beveradge, con visite da 140 paesi dei cinque continenti che vede gli Stati Uniti dopo l'Italia, seguiti da Germania e Svizzera. Visite da ogni dove, persino dall'astemio Yemen...
Nonostante consigli e suggerimenti, ma anche critiche, abbiamo cercato di mantenere ferma la barra grafica e contenutistica di questa casetta in rete creando uno stile facile e riconoscibile, soprattutto un luogo dove, più che capire noi come la pensiamo e fare un paio di scazzottate virtuali, poter attingere di continuo informazioni utili per conoscere il Sud nei suoi poliedrici aspetti, dal vino, al cibo, all'artigianato di qualità, alla ristorazione. Il bello di lavorare nel Regno delle Due Sicilie è quello di stare a contatto con una natura selvaggia e meravigliosa, in una città di respiro europeo e vitale, di scoprire prodotti di qualità strepitosa ancora poco promozionati e fuori dalle mappe dei gourmet. La ragion d'essere finale di questo luogo, oltre a tenere l'archivio privato in ordine e immediatamene utilizzabile, è quello di scorazzare sotto il Garigliano con stile giornalistico, vedendo cioé in prima personale le cose di cui si scrive, cercando di raccontarle in modo semplice e divertente, senza scadere in baruffe. La soddisfazione più bella è quella di essere saccheggiati: vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di utile che può essere trasmesso. Ci succede di continuo, di recente persino per un cd di canzoni.
Questo lavoro è reso possibile da una formidabile rete di colleghi altamente professionalizzati e di appassionati competenti che arricchisce il sito ogni giorno: la mia speranza è che il marchio alla fine sia qualcosa di diverso dalla mia persona fisica. In parte già sta succedendo, ma con il passare degli anni spero in un processo compiuto perché l'importanza non è in quello che si fa e nei riconoscimenti, bensì in quello che si riesce a consegnare, a lasciare. Soprattutto è bello quando qualcuno fa una esperienza e il primo pensiero è quello di descriverla qui. Per questo nelle ultime settimane abbiamo aumentato le rubriche con l'album ed eventi da raccontare.
Qui, come recita lo slogan, trovate il bello del Sud: sempre più Sud anche grazie alla responsabilità che Enzo Vizzari ha voluto consegnarmi, quella di coordinare Basilicata e Calabria per i Ristoranti Espresso. In genere tutti i percorsi professionali portano al Nord, o almeno a Roma, il nostro personale ci spinge in direzione opposta e i nostri occhi saranno sempre più ricchi di verde, strade improbabili, azzurro jonico e tirrenico, gaglioppo e primitivo.
Già, perché alla fine il segreto vero di questo sito è che ci divertiamo tutti come matti. E ci dispiace per gli altri...
Per questo stasera si festeggia alla grande da Pappacarbone con un po' di arzilli vecchietti venuti dallo Stato Papalino.





martedì 11 novembre 2008

Napoli 20 novembre ,Vigne e cucina di Città alla Taverna dò Rè








Giovedì 20 Novembre si presenta il cartellone degli eventi del gusto 2008 – 2009 realizzato in collaborazione con Officine Gourmet di Giulia Cannada Bartoli

A’ Taverna Dò Ré, a due passi dal teatro Mercadante, nel cuore della città, grazie ai due creativi Patron, Gianni Lotti in sala e Francesco Parrella in cucina, è diventata in poco più di quattro anni punto di sicuro riferimento per il pubblico business dell’ora di pranzo e per i molti gourmet cittadini alla ricerca di novità e certezze serali. Giulia Cannada Bartoli di Officine Gourmet lavora in Campania con passione per la ricerca e la comunicazione di tutto quanto di buono e di vero c’è al Sud e non solo. Dal lavoro di squadra di A’ Taverna Dò Ré e Officine Gourmet nasce un programma di eventi del cibo e del vino dedicato agli appassionati dei sapori tradizionali e alla ricerca di curiose novità ed equilibrate rivisitazioni. Il cartellone si apre il 20 Novembre con una cena degustazione dedicata alla cucina ed alle vigne di città. Il menù è improntato alla stretta tradizione napoletana con vaghe ed attente rivisitazioni di forma che lasciano integri i sapori della cucina del cuore. I vini selezionati in abbinamento sono prodotti da due cantine con sede e vigne in città, Agnanum nella conca di Agnano e Astroni in prossimità dell’omonima oasi naturale


20 Novembre 2008 La cucina di città di Francesco Parrella & I vini delle vigne di città di Agnanum e Astroni
Entrèe
Pizzella di friarielli

Astro falanghina spumante brut Cantine Astroni
Antipasti
Scarola alla monachina
Il Fritto di città

Vigna del Pino 2006 Falanghina Campi Flegrei Agnanum Viticoltori Moccia
I Primi
Spaghettoni di Gragnano con polipetti affogati

Lagane e ceci di Cicerale con ricotta di bufala


Lacryma Christi Rosato Vesuvio Doc 2007 Cantine Astroni

I Secondi
Variazioni di “mussillo” (filetto di baccalà)


Agnanum Piedirosso Campi Flegrei Doc 2007
Agnanum Viticoltori Moccia

Bracioline di coniglio alla cacciatora e verdure di città
Piedirosso Campi Flegrei Doc 2007 Cantine Astroni

Il Dessert

Strudel napoletano alla mela annurca


Quota di partecipazione € 35,00 Info e prenotazioni 081.552 24 24



Il Cartellone

17 Dicembre 2008: Il Natale by ‘A’ Taverna dò Rè e i vini delle feste

Gennaio 2009: A tutta birra. Le ricette per la birra con il Birrificio artigianale Il Chiostro (Sa)

Febbraio 2009: Le creazioni carnacialesche di Francesco Parrella e il Ciro’ di Ippolito 1845
Marzo 2009: “Quello che c’è dentro”, le interpretazioni del Quintoquarto di Francesco Parrella a quattro mani con noto chef italiano per ora top secret:) ...

Marzo/Aprile 2009: Katà e Baccalà, un matrimonio d’amore all’ombra del Vesuvio. Cantine Olivella e il Baccalà secondo Francesco Parrella
Aprile 2009:

- I vini rosati e la cucina di primavera con l’olio extra vergine visti da Sud.

- Manager ai fornelli: team building in cucina…
12 – 17 Maggio 2009: Aspettando Vitigno Italia, programmazione Wine & the City.

Info e prenotazioni: 081.552 24 24 – 339.878 96 02

info@atavernadore.it - officinegourmet@gmail.com


L’ ARCANTE ENOTECA In collaborazione con OFFICINE GOURMET di Giulia Cannada Bartoli Presenta: Prossima stazione: Taurasi

INCONTRO CON I PRODUTTORI - Venerdì 28 Novembre ore 20,30

ANTONIO CAGGIANO

Taurasi è il punto di partenza per conoscere ed apprezzare i grandi vini irpini, nonché la patria dell'Aglianico. Antonio Caggiano ne è divenuto in poco più di dieci anni, straordinario interprete, trasformando un’uva difficile da domare in raffinato e prelibato nettare. Forse non potremo trasmettere la stessa magica atmosfera che si respira in cantina da Antonio Caggiano, ma, di certo i suoi capolavori in degustazione saranno di grande aiuto per godere di una delle più grandi interpretazioni del terroir irpino di sempre.

Annate cult in degustazione…

Evento nell’evento - NUDO NAPOLETANO

In occasione dell'incontro con Antonio Caggiano, seguirà dopo cena un breve laboratorio sul cioccolato Il Nudo Napoletano tenuto da Giovanni Borreca, che, alla ricerca di varietà di cioccolato adatte all'abbinamento con i distillati, ha scelto alcuni anni fa di creare un proprio marchio al fine di valorizzare l'antica tradizione partenopea dei cioccolatini nudi.


Ticket di partecipazione €38,00. Sconto soci Ais e Slow Food 10%


Solo su prenotazione impegnativa: 081.3031039 – larcante@libero.it




Credits :
www.cantinecaggiano.it
www.ilnudonapoletano.it
www.leofficinegourmet.it

Degli affamati del di vino sapere


Le categorie degli affamati del di vino sapere sono sostanzialmente due:
la prima ama il vino ed e' ( o finge di essere) super informata e sempre alla ricerca del vino nuovo e impossibile. Sostanzialmente questa categoria non serve nè alla promozione del vino, nè tanto meno al mercato.
la seconda ama il vino, vuole essere informata senza troppi sofismi, alla ricerca di vini bevibili a prezzi accettabili. Questa categoria è quella che fa il mercato. meditate gente , meditate:)

lunedì 10 novembre 2008

L'avventura del Pallagrello dai Borbone ai Tre Bicchieri. Terre del Principe a L' Arcante Enoteca di Pozzuoli




TERRE DEL PRINCIPE


Uva: casavecchia e pallagrello nero
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

7 novembre 2008, festa per l’Ambruco 2006 a Pozzuoli

La storia ormai è stata raccontata più volte, ma cumm’è bella!
Circa 15 anni fa, la giornalista (oggi vignaiola) Manuela Piancastelli sente parlare di un signore di campagna in quel di Castel Campagnano, certo Avv. Peppe Mancini, che si sta cimentando nella riscoperta di due antichi vitigni autoctoni: pallagrello e casavecchia, lo intervista e Cupido e la passione comune per la terra e per il vino fanno il resto. Parte un progetto di vita in comune a 360°. Basta guardarli negli occhi questi vignaioli per essere contagiati dalla passione che li anima.
E’quanto è successo ieri sera all’Enoteca L’Arcante di Angelo Di Costanzo e Lilly Avallone a Pozzuoli. Atmosfera intima, Manuela, Peppe, per tutti Mr. Pallagrello, circa 20 incuriositi ospiti e 4 vini: Fontanavigna Pallagrello bianco 2007, Castello delle Femmine 2006, blend di pallagrello nero e casavecchia, Ambruco 2006 pallagrello nero e Centomoggia 2006, casavecchia in purezza.
L’occasione di questa serata è di prim’ordine: il Pallagrello, con l’Ambruco 2006, ha ottenuto il primo Tre Bicchieri del Gambero Rosso della storia.
Una bella soddisfazione per questi due vignaioli che sono andati di persona a portare le carte al Ministero a Roma per il riconoscimento del disciplinare del vino “fuorilegge”.
Adesso, mi dice Manuela, dobbiamo fare in fretta per il riconoscimento della doc, prima che vada in vigore la normativa europea che stravolgerà le denominazioni, giusto per chiarire un po’ le idee ai consumatoriJ.
Tutto è pronto, diamo il via. Manuela racconta la storia dell’azienda e l’avventura del pallagrello interrotta a tratti dal Principe, “il mio Principe”, precisa la vigneron dagli occhi azzurri. La storia, io l’ho ascoltata diverse volte, ma l’entusiasmo, la determinazione e la voglia di far crescere bene questi tre adorati “figli”, pallagrello bianco e nero e casavecchia, assumono ogni volta sfumatura diversa e pi˘ intensa.

Non mi soffermo sulle due etichette monovitigno ma sul blend, il Castello delle Femmine. Il nome intrigante ha una sua storia, deriva dal “Castrum foeminarum” nei pressi di Caiazzo, dove a cavallo tra XII e XIII secolo, alle ragazze veniva insegnata l’arte dell’amore e dell’esser cortigiana. Conosco già questo vino che rappresenta la fascia base della gamma. E che base. Intanto il prezzo, poco più di 6 euro dalla cantina e poi il raffronto con la qualità: straordinario. Ci sono tutte le premesse di un rosso di stoffa. Eleganza, equilibrio e tipicità. Il colore è un rosso rubino vivace e luminoso, al naso confettura di casa, quella fatta con la frutta, seguita da un profilo speziato molto interessante per un vino cd.base. L’ingresso in bocca è morbido ed equilibrato. Una bella freschezza fa da spalla all’alcool e ai tannini ammorbiditi da 6/8 mesi di botte piccola. Un vino piacevole, bevibile a tutto pasto. Avvolge il palato e lo lascia pulito, chiudendo con una bella persistenza. Una bella scommessa che Peppe e Manuela hanno vinto insieme con Masina, figlia di Peppe, e con Luigi Moio enologo dell’azienda e amico di sempre.

Il grande Gino Veronelli sarebbe stato felice di questi successi che, del resto, lui aveva previsto.

Lo abbiamo bevuto con le due entrèe studiate in abbinamento da Lilly Avallone de L’Arcante: tortino di scarola riccia “ammollicata”, olive nere e una sniffata di acciuga e polentina con ragu’ di salsiccia paesana e funghi porcini freschi. Gli occhi di Mr.Pallagrello approvano sorridenti.


Sede a Castel Campagnano (Ce), loc. Squille contrada Mascioni. Tel.335.5878791. Enologo: Luigi Moio. Ettari: 11 di proprietà Bottiglie prodotte: 55.000. Vitigni: pallagrello bianco, pallagrello nero e casavecchia

domenica 9 novembre 2008

Un angolo di Sannio beneventano


Benevento, U’ Casino De Paola
Contrada Piano Cappelle
Tel. 0824.778097 –347.6649254
Apertura: tutto l'anno, solo su prenotazione
www.ucasino.org
Carte di credito: nessuna
lingue parlate: inglese

6 camere con 18 posti letto

Produzione di vino, olio, conserve, ortaggi, salumi
Costo per dormire: 25 euro singola , 45 euro doppia (colazione inclusa)
Costo medio di un pasto: 25 – 30 euro incluso vino

Sala ristorazione adeguata ai portatori di handicap
Coperti: 70

U’ Casino , casale cinquecentesco di proprietà della famiglia De Paola, si trova sulle prime colline beneventane a poca distanza dalla città e dal magnifico complesso del Musa, il Museo della tecnologia e delle macchine agricole.

Un bell’esempio di autentica ospitalità rurale, già avamposto di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie.

All’inizio del ‘900, U’ Casino viene acquistato dalla famiglia De Paola che trasforma il piccolo borgo in propria residenza per circa 15 famiglie, tutte assieme, secondo il modello di vita rurale del tempo.
Con l’arrivo del benessere economico e l’abbandono delle campagne degli anni’60, U’ Casino cade in abbandono e vi rimane, fino ai primi anni ’90, quando Vincenzo De Paola, innamorato della propria terra, lo ristruttura , unitamente alla piccola adiacente chiesa di S.Anna, per dare vita ad un progetto di Borgo Rurale semplice e, soprattutto, autentico.

“ se una cosa la fai senza amore, che la fai a fare”? mi dice Vincenzo.

Qui la vita è ancora scandita dai ritmi della terra. Vincenzo si alza all’alba per curare l’orto, gli animali, l’uliveto e la vigna. Si rammarica perché i giovani hanno preso strade diverse. Per fortuna, però stanno tornando.

All’appello dell’agricoltura sono mancate due generazioni, invece, i ragazzi nati negli anni ’80, si sono svegliati dal torpore, sono tornati a protestare nelle piazze e quelli che sono nati in campagna ci vogliono rimanere.

Vincenzo De Paola crede nei valori della Terra, senza la Terra non c’è vita.
Il tempo qui sembra essersi fermato, siamo a pochi km dalla città, eppure nell’aria si avvertono solo i rumori del fare agricolo: il trattore, il taglio della legna e lo spentolare che arriva dalla cucina.

I piatti sono semplici e antichi, nessuna concessione a rivisitazioni, non è questo il luogo. Verdure dell’orto sott’olio, alla griglia o, in padella per antipasto, accompagnate da prosciutto e pancetta di propria produzione. Poi un piatto povero di gran sapore, le alici ammollicate, preparate dallo stesso Vincenzo come le cucinava sua madre: aglio, olio, alici, pomodorini di campagna, patate, origano e tanto amore.
Pasta di casa con verdure e legumi. fusilli al ragu’ nel tegamino, tagliatelle con funghi porcini. Secondi tutti di carne, ovviamente a km 0, con broccoli, patate, o, insalata dell’orto.
Anche il vino è di produzione propria: aglianico e falanghina, in bottiglia senza etichetta e senza fronzoli. Perfetto “abbinamento”. Da assaggiare la grappa.
Le camere sono spaziose, comode e di rassicurante semplicità. La mattina a colazione pane e biscotti di casa con marmellate di stagione, ottima quella di mele cotogne, preparate dalla moglie di Vincenzo.

Noto un velo di preoccupazione negli occhi dei coniugi De Paola … chi continuerà il loro lavoro? Vincenzo lo sa: la Terra è come una bella donna , prima di tutto si ama.


Come arrivare: Autostrada Napoli – Bari, Uscita Benevento, direzione San Giorgio del Sannio. All’uscita di San Giorgio del Sannio proseguire diritto per circa 5 km , troverete indicazioni per U’ Casino De Paola sulla sinistra. E’ consigliabile chiamare al telefono.